IL SINDACO INVIDIOSO

LE STORIE DI FRANCY



IL SINDACO INVIDIOSO






Tanto tempo fa esisteva una città meravigliosa , TRANQUINIA, dove tutti andavano d'accordo perché sapevano parlare tra di loro in modo corretto e con educazione. Sulla porta del comune c'erano affisse le " REGOLE D'ORO " che ogni cittadino rispettava scrupolosamente. La tranquillità e la serenità regnavano in questo posto bellissimo. Nessuno era obbligato ad alzare la voce per farsi ascoltare, ognuno era abituato ad aspettare il proprio momento per poter parlare. Nessuno litigava perché ci si sapeva spiegare le cose parlando con calma. Anche in strada era tutto corretto : le macchine camminavano tranquillamente, le persone passeggiavano tranquillamente e anche i cartelli stradali indicavano perfettamente le strade da percorrere. Era davvero una meraviglia. Ma si sa' che le cose belle sono spesso invidiate. Infatti nel paese accanto viveva una persona molto ma molto invidiosa e malvagia. Il problema era che questa persona era  il sindaco di quella città e infliggeva  ai suoi cittadini  duri lavori  e costose tasse. Qui la tranquillità non esisteva così la gente penso' di trasferirsi a TRANQUINIA. Di li a breve il brutto sindaco rimase quasi solo. Piu' le persone se ne andavano piu' aumentava in lui l'invidia per quel posto meraviglioso. Einvece di chiedere aiuto penso' di rovinarlo.

Un brutto giorno infatti TRANQUINIA si svegliò sconvolta.

Quel sindaco malvagio aveva chiesto ad una strega di fare un sortilegio che portasse disordine in quella bellissima città.

La strega gli disse che aveva compiuto un incantesimo potentissimo e che in un solo modo si sarebbe potuto spezzare, ma non gli rivelo' come.
Il maleficio colpì le parole anzipermegliodirele lettere!!!
Nessuna si combinava più tra tra loro ne scritta ne parlata . Uscivano fuori dalle bocche suoni orribili : se si voleva  dire CASA usciva ACSA 
Oppure CIELO veniva fuori  EOLIC quindi , senza parlole le persone non riuscivano più a comunicare tra loro. Non si capivano più. Era davvero un bel disastro. Anche in strada i cartelli stradali non avevano più le scritte corrette e la gente non potendoli leggere non sapeva più dove andare, provava a chiedere a voce al vigile ma....anche dalla sua bocca uscivano solo quei rumori brutti e fastidiosi che non erano le parole ma solo lettere mischiate a caso. Una confusione terribile, tanto che tutti decisero di abbandonare TRANQUINIA e andare a vivere nella città accanto. Una volta li riacquistarono la parola ( l'incantesimo riguardava solo la loro città ) ma ben presto conobbero il malefico sindaco che ,  li costrinse ad umili lavori  pretendendo anche del denaro se volevano continuare a vivere  la . I poverini non sapevano dove andare e così furono costretti ad accettare rendendo il sindaco soddisfatto del danno che aveva creato.
I giorni passavano e le cose diventavano sempre più insopportabili. 
Un giorno il sindaco andò a fare una passeggiata , cammina cammina arrivò a TRANQUINIA , pensò di andare a vedere come fosse diventata ,pensando di gioire nel vederla desolata e abbandonata. Si addentro' nella citta'. La visitò da cima a fondo fino a che stanco si sedette su un muretto e.....PATAPUNFETE  il muretto crollò. In effetti c'era un cartello con delle parole  " EDRESSI ONN, ONN ÉC LI MECENTO" che significava NON  SEDERSI , NON C'È IL CEMENTO ma le lettere erano mischiate a causa del maleficio cosi egli non le lesse e cadde. Infastidito si alzo' e continuò a camminare fino a che si sedette su una panchina ... restò la per un po ma quando si rialzo' aveva i pantaloni con larghe strisce verdi sul di dietro ....c'era un cartello dove ci sarebbe dovuto essere scritto " VERNICE FRESCA"  ma anche li la scritta era indecifrabile. Il sindaco era a dir poco inferocito e oltretutto aveva la gola arsa dalla sete,  vide una fontanella  e iniziò a bere. Bevve tanto ma alzando lo sguardo  vide un altro cartello , che ci sarà stato scritto? Non poteva decifrarlo così s'incammino' verso casa. Ma passò meno di un'ora che gli vennero dei fortissimi dolori alla pancia. Aveva bevuto l'acqua non potabile. Stava malissimo riuscì a malapena ad arrivare all'ospedale del suo paese ma li nessuno gli dava retta :erano troppo impegnati a  lavorare per pagare le tasse salate che egli stesso metteva.
Sconsolato si mise in un angoletto  aspettando che qualcuno si accorgesse di lui. Aspetto' per tanto tempo intanto il dolore era sempre più forte. A un certo punto sente una vocina " Stai tanto male?" Si voltò e vide un bambino che lo guardava Il sindaco rispose : " si che sto male, non lo vedi?" " E cosa hai fatto?" " Non lo so, da quando ho bevuto l'acqua di una fontanella mi sono venuti questi terribili dolori alla pancia." " Forse era acqua non potabile, ma ci sarebbe dovuto essere scritto" replico' il bambino.
"Si c'era un cartello ma...non ho potuto leggerlo" "E Perche' non sai leggere?"  " ma certo che so leggere, quanto sei curioso,lasciami in pace " . " Come vuoi signore ma se avessi letto il cartello adesso non stavi cosi, bisogna prestare sempre attenzione a quello che ci é scritto nei cartelli, potrebbero dirci qualcosa d'importante." Quanto aveva ragione quel saggio bambino, penso' il sindaco ma...come avrebbe potuto leggere un cartello con le lettere mischiate? Certo il danno lo aveva fatto davvero grosso...
Il dolore cresceva... Egli si rivolse ad un medico per chiedere aiuto ma il poveretto, non sapendo con chi stesse parlando, gli rispose " Mi scusi deve aspettare, abbiamo tante cose da fare . Sa, il nostro sindaco é un uomo terribile e  ci riempie di lavori e se non li portiamo a termine ci punisce. Mi dispiace ma quando abbiamo finito penseremo a lei. Altimenti chieda all'autista dell'ambulanza di accompagnarla in un altro ospedale." Ma tutti,  dagli infermieri agli autisti gli risposero allo stesso modo.
Il sindaco allora  s'incammino' da solo e ad ogni persona che incontrava chiedeva aiuto ma tutti erano super indaffarati nei duri lavori che egli stesso obbligava a svolgere e nessuno aveva tempo per poterlo aiutare.
Si rese conto che i suoi cittadini non lo amavano affatto, si rese conto di aver sbagliato e di non essere un bravo sindaco.
Si pentì davvero del suo comportamento ma non sapeva piu' come rimediare. Dolorante e triste arrivò sotto un albero e si addormento'. Sogno' una bellissima signora con capelli lunghi e vestita senza tanti sfarzi, " Chi sei? Una fata? " chiese il sindaco
Ella rispose " No, sono la tua Coscienza , ti stavo aspettando e adesso finalmente mi hai trovata . Sai solo io posso spezzare l'incantesimo che tu hai fatto fare perché cercandomi hai capito di aver sbagliato ed io solo adesso posso aiutarti."
" Allora aiutami , voglio proprio rimediare ai miei errori"
"Lo faro' ma devi promettermi che mi ascolterai sempre".
Il sindaco si svegliò , si sentiva una persona diversa, rimando' tutti gli abitanti di TRANQUINIA alle loro case e per magia le lettere tornarono al loro posto , di conseguenza le parole e cosi'  tutta la città. Che gioia , finalmente tutti erano felici...tutti tutti?
Si ,  anche lui, che chiese con umiltà ai cittadini di TRANQUINIA le loro Regole d'Oro ....che in primis egli stesso rispetto' . E da quel giorno il sindaco condusse il suo paese con saggezza ed onestà ascoltando sempre i consigli della sua Coscienza.

                                                   La maestra Francy



I PUNTI  DELLA STORIA

Con questa storia ho voluto toccare sei punti principali da insegnare ai miei piccoli : 
Educazione al rispetto delle regole
. Saper rispettare il proprio turno nel parlare
. Saper parlare a voce bassa
. Imparare il rispetto tra le persone
. Capire l'importanza delle lettere
Capire che ogni lettera va associata ad un'altra con delle regole.

   

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